venerdì 30 luglio 2010

Una settimana e un giorno

No, non è la canzone dei Velvet e Bennato, ma è il tempo che è trascorso dall'ultimo mio post. Non credo che i miei venticinque lettori (in realtà molti meno di quelli di manzoniana memoria) avranno sentito la mancanza dei miei commenti al mondo e alla vita, ma mi scuso lo stesso per l'apprensione che devono aver avuto gli avventori del mio piccolo blog. Tranquilli, non sono morto, non sono stato inghiottito da nessuna balena al mare (dove non ho ancora messo piede), nè schiacciato in stile Joe Black dai mezzi pesanti di cui parlavo nel mio precedente aggiornamento.
Sono sempre in questo mondo e ne avverto i difetti, le passioni e le impareggiabili ironie.
Questa settimana mi hanno pagato. Ben 127 euro per otto ore al giorno, cinque giorni alla settimana. Una cifra da capogiro, cui stento a credere ancora. Penso che lo Stato (con la S maiuscola, non si sa mai) abbia fatto bene a tassarmi quest'anno, altrimenti mi sarei montato la testa per questa montagna di Euro che mi ha sommerso. Proporzionalmente mi danno più per mangiare che per lavorare (i ticket sono da € 5.29) e questo non fa bene al mio rotondo fisico. No, non gli fa per nulla bene.
Questa settimana è uscito il calendario del campionato. La Fiorentina esordirà contro il Napoli in casa. Un inizio difficile, non c'è che dire. Difficile soprattutto per le Forze dell'Ordine (anche qui tutto maiuscolo), che dovranno contenere l'orda di napoletani (saranno meno di cinquemila?) sotto il sole dell'ultima domenica d'Agosto. Quello sarà il primo test per la Tessera del Tifoso (maiuscolissimo). Io non sono contrario di principio alla Carta Orgoglio Viola, ma mi piacerebbe che la legge valesse per tutti. Mi spiego meglio: vorrei che da Napoli venissero in trasferta solo coloro che hanno la benedetta Tessera, nel caso in cui fossero adottate le restrizioni del caso. Mi domando: sarà possibile? La risposta è naturalmente che siamo in Italia e che la legge non ha nessun valore nemmeno per coloro che la fanno, figuriamoci per gli ultras del San Paolo.
Questa settimana si è spaccato il PDL. Fini ha rotto con Berlusconi e ha fondato il gruppo "Futuro e Libertà", dopo essere stato espulso da Silvio per aver abusato dell'ora di libertà concessa (?) dallo Statuto del Partito dell'Amore. Questa settimana, ma solo questa, ho ammirato il coraggio e la tenacia del Compagno Gianfranco.
Questa settimana, per la precisione ieri, una tempesta monsonica mi ha sorpreso nella pausa pranzo e mi ha bagnato come un pulcino. Sono andato a mangiare completamente mezzo, con la camicia attaccata alla pelle (e anche alle palle) e il salumiere davanti a me che rideva senza ritegno per la mia condizione francamente imbarazzante. Mi ha preso per il c**** anche la portiera dell'ufficio, e non aggiungo altro...
Questa settimana mi sono sentito fuori posto. Niente di particolare, solo sensazioni. Sensazioni che affollano la mente, sensazioni che nemmeno il tempo potrà portarmi via. Questa volta è davvero Bennato...

giovedì 22 luglio 2010

Pausa pranzo

Passeggiando nella calura estiva, tra il rumore di un tir che mi sfiora e lo stridore dei freni delle autovetture che si fermano alle rotonde che costeggiano il mio nuovo ufficio, il mio sguardo assonnato e annoiato per la mattina lavorativa cerca un posto dove mangiare qualcosa, sia esso un grande e prelibato ristorante o una tavola calda, di quelle in cui non ti fermeresti mai se non per soddisfare i tuoi istinti primitivi, tra una sedia di paglia aperta e un tavolo con sopra tre strati d'unto.
Alla fine, la ricerca della felicità s'imbatte in un benzinaio che sul retro ha un piccolo ristorante più simile alla tavola calda che al posto prelibato con ostriche e champagne nel menù. Certo, in una zona industriale non potevo trovare di meglio, e ordino un'insalata di tonno che sembra più un'invasione d'olio che un piatto commestibile.
Un po' diffidente e preoccupato per la mia salute, mangio quelle foglie croccanti piene di tonno ovunque e ingoio tutto alla svelta, come se la velocità rendesse immune il mio stomaco dai problemi di una cattiva digestione.
In meno di dieci minuti ho finito tutto e passo al caffè, che pare uscito dalla moka in quanto a colore e da un rubinetto in quanto a sapore. Mentre lo assaggio mi accorgo che è il peggiore che abbia mai bevuto.
Pago tutto e scappo da quel posto, ripercorro a ritroso la strada, ancora avvolta dalla calura estiva e dallo stridore dei freni, ancora piena di rotonde e del rumore dei tir. Tuttavia, se prima ero annoiato e assonnato per la mattinata lavorativa, adesso sono ansioso di tornare a lavorare. Potere della pausa pranzo.

sabato 10 luglio 2010

Pulpo a la gallega

Tra il rumore delle vuvuzelas e la noia di certe partite, tra i risultati che non si sbloccavano mai e l'affanno delle prime punte, tra l'altura che ti taglia il fiato e Iaquinta centravanti che il fiato te lo taglia lo stesso, il Mondiale 2010 sta per affrontare il suo atto finale. Finalmente, verrebbe da dire, dopo una rassegna iridata tra le peggiori della storia, forse seconda per bruttezza solo ai Mondiali di Corea-Giappone, dove la Corea arrivò in semifinale e ho detto tutto.
Se alcune edizioni dei Campionati del Mondo consegnavano alla leggenda grandi giocatori capaci di far sognare anche gli utenti più piccoli dell'universo calcistico, Sudafrica 2010 sarà ricordato negli anni per le infallibili previsioni del polpo Paul. Il simpatico animale oggi sarebbe milionario, se avesse scommesso sulle vittorie della Germania contro l'Australia, il Ghana, l'Inghilterra e l'Argentina e se avesse puntato sulle sconfitte della compagine teutonica contro la Serbia e contro la Spagna. E chissà se il divertente Paul avrebbe previsto anche la sconfitta dell'Italia contro la Slovacchia e l'eliminazione della Francia per mano di Uruguay, Messico e Sudafrica. Quelle sì che sarebbero state intuizioni foriere di grande quantità di denaro per chi avesse saputo leggerle in anticipo.
Domani alle 22.30 (salvo supplementari), l'Italia cesserà di essere Campione del Mondo ed era l'ora. Intendiamoci, abbiamo vinto con merito nel 2006, ma da allora non abbiamo rinnovato il gruppo e la conseguenza è stata (ahimè) la vergogna, il disastro e l'umiliazione. Speriamo che tutto ciò serva almeno per ripartire degnamente.
Per quanto mi riguarda non so per chi farò il tifo domani sera. La Spagna gioca nettamente meglio e nell'Olanda militano due personaggi odiosi del calibro di Robben e Van Bommel, quindi il pronostico sulle mie simpatie sembra scontato.
Nell'attesa di decidere per chi tifare, comunque, una previsione voglio farla. Non aprirò la scatola con i colori più accesi per mangiare una cozza come fa il mitico Paul, ma mi baserò sulla storia, come è mia abitudine. Spagna 1982: l'Italia di Zoff, Antognoni e Paolo Rossi batte contro tutte le previsioni il Brasile nel girone dei quarti di finale, arriva in finale e affonda la Germania, campione d'Europa in carica. Italia 1990: l'Argentina di Maradona perde la gara d''esordio contro il Camerun 1-0 ma arriva comunque in finale, dove però viene sconfitta dalla Germania degli interisti. Usa 1994: l'Italia di Baggio e Sacchi perde la prima partita 1-0, arriva tra lo scetticismo in finale e perde contro il Brasile di Romario ai calci di rigore.
Se dunque il polpo dice Spagna, la storia dice Olanda. Chi avrà ragione?

venerdì 2 luglio 2010

London Calling

Mentre ascolto "London Calling" e penso ad organizzare la mia futura vacanza londinese tra calcio, shopping e divertimento, inciampo in una strana notizia: "Consigliere provinciale in ospedale dopo un festino a base di sesso, trans e droga".
Ora, a prescindere dal partito del quale fa parte il simpatico rappresentante della Provincia di Roma (il PdL) e a prescindere dal fatto che il pezzo punti maggiormente sulla circostanza che il Consigliere, ad un certo punto della serata, abbia improvvisato un comizio dalla terrazza della casa dei suoi amici festanti, manco pensasse di essere a Hyde Park (avrei proprio voluto vederlo farfugliare amenità da quel terrazzo). A prescindere dal fatto che il nostro amico si sia in seguito svegliato in stato confusionale e che continui a sostenere di essere stato "incastrato dai trans" (ma una scusa un po' meno equivoca no?).
A prescindere da tutto questo, dicevo, un pensiero fa capolino nella mia mente: ma come si fa?
Mi spiego meglio: lungi da me fare il bacchettone o il moralista e voler insegnare agli altri come vivere, quando a stento conosco qualcosa io.
Ma come può una classe politica come la nostra -che raramente trova punti di contatto con la gente normale- riuscire ad allontanarsi dalla realtà a velocità doppia giorno dopo giorno? Come può continuamente predicare bene e razzolare male? E soprattutto, di questo passo dove andremo a finire?
Per dirla con i Clash, il mio timore è che annegheremo anche tutti noi che viviamo vicino al fiume.