Il caldo si fa sentire di nuovo in questa fine di Giugno dominata dagli ottavi di finale del Campionato del Mondo, dagli errori arbitrali di Rosetti e Larrionda in versione Ovrebo, e dalla richiesta legittimo impedimento subito ritirata dal neoministro Brancher.
Il sole colpisce anche troppo duramente in questa parte dell'anno, arida e senza respiro come una rosa di gerico prima che l'acqua la trasformi nella pianta della resurrezione. E non colpisce solo Ayroldi e Rosetti (autori di un errore da terzo mondo del calcio), Larrionda e il suo assistente (svista da quarto mondo), il povero Capello (che resiste imperterrito sulla traballante panchina dell'Inghilterra), o la FIFA (che se la prende incredibilmente con la tecnologia, invece che con la sua costante e ottusa testardaggine nel negare l'applicazione della moviola in campo).
Il sole colpisce anche molti altri: i soloni che credono di conoscere il mondo e pretendono di insegnare a gente che ne sa più di loro, ma soprattutto il neoministro Brancher (ma ministro di cosa?) che, appena finito di giurare nelle mani del Presidente della Repubblica, era già talmente impegnato come Ministro da sollevare il legittimo impedimento in un processo che lo riguarda a Milano. Dopo le polemiche che lo hanno comprensibilmente investito, si è affrettato a sacrificarsi, annunciando che andrà al processo (che fatica!) ma, con la morte nel cuore, ha aggiunto "È indecente, non si è mai visto che l'Italia dopo aver perso i Mondiali se la prenda con me!".
Traslasciando il fatto che lui con il Mondiale non c'entra proprio nulla, ad essere precisi, non si era mai visto un Ministro senza deleghe nè portafoglio che avanza una richiesta di legittimo impedimento. E non si era mai visto neanche il legittimo impedimento, prima che una legge dello Stato lo introducesse, confermando in pieno il pensiero del grande Solone (quello vero): "La giustizia è come una tela di ragno: trattiene gli insetti piccoli, mentre i grandi trafiggono la tela e restano liberi".
Il sole colpisce anche troppo duramente in questa parte dell'anno, arida e senza respiro come una rosa di gerico prima che l'acqua la trasformi nella pianta della resurrezione. E non colpisce solo Ayroldi e Rosetti (autori di un errore da terzo mondo del calcio), Larrionda e il suo assistente (svista da quarto mondo), il povero Capello (che resiste imperterrito sulla traballante panchina dell'Inghilterra), o la FIFA (che se la prende incredibilmente con la tecnologia, invece che con la sua costante e ottusa testardaggine nel negare l'applicazione della moviola in campo).
Il sole colpisce anche molti altri: i soloni che credono di conoscere il mondo e pretendono di insegnare a gente che ne sa più di loro, ma soprattutto il neoministro Brancher (ma ministro di cosa?) che, appena finito di giurare nelle mani del Presidente della Repubblica, era già talmente impegnato come Ministro da sollevare il legittimo impedimento in un processo che lo riguarda a Milano. Dopo le polemiche che lo hanno comprensibilmente investito, si è affrettato a sacrificarsi, annunciando che andrà al processo (che fatica!) ma, con la morte nel cuore, ha aggiunto "È indecente, non si è mai visto che l'Italia dopo aver perso i Mondiali se la prenda con me!".
Traslasciando il fatto che lui con il Mondiale non c'entra proprio nulla, ad essere precisi, non si era mai visto un Ministro senza deleghe nè portafoglio che avanza una richiesta di legittimo impedimento. E non si era mai visto neanche il legittimo impedimento, prima che una legge dello Stato lo introducesse, confermando in pieno il pensiero del grande Solone (quello vero): "La giustizia è come una tela di ragno: trattiene gli insetti piccoli, mentre i grandi trafiggono la tela e restano liberi".